giovedì 24 novembre 2011

Event in the Cage, Bologna 20/11/2011


Debutto nella gabbia. A Bologna, la città della mia accademia, la mia città. C'ero, ci dovevo essere. Con me il mio compagno e fratello di Team Egor, io dilettante, lui pur mio coetaneo già professionista. Al seguito come sempre, presenti i nostri Maestri Gianluca Boni per il Bjj e Stefano Raspadori per la Lotta Olimpica.Come terzo cornerman, Gabriele Parrilla, altro grande lottatore e fratello di team.
La preparazione dell'incontro è stata la solita: puntare su quello che so fare bene e sperare non ci sia bisogno del resto. Difficilmente un dilettante sa essere molto completo, la mia convinzione è che se si è capaci di sovverchiare l'avversario in un campo specifico, esso non riuscirà ad impegnare i suoi punti forti. Io sono un lottatore e ho lottato. Mentre per i precedenti incontri mi ero preparato di grappling in modo puro questa volta un giorno alla settimana ho svolto allenamenti di MMA veri e propri, in cui si è posto un attento studio situazionale sotto la guida di Raspa, già arbitro e coach di questa complessa disciplina.
Ho trovato particolarmente utili gli allenamenti di Bjj con kimono per rendere i passaggi e le posizioni più solide e precise, da sempre mia grossa mancanza.
Dal punto di vista tecnico e tattico mi sentivo quindi molto pronto e supportato, purtroppo però la settimana prima dell'incontro ho avuto molti imprevisti (alcuni dei quali, va detto, anche molto positivi) tra cui influenza e un lutto; inoltre ero decisamente fuori peso e questo mi ha portato a dover tagliare molto peso. Infine l'organizzazione ha sforato con gli orari del peso e quindi ho avuto solo 1 ora per reidratarmi dopo aver perso 4 kg in una notte.
Nello spogliatoio rompendo il fiato mi sentivo poco reattivo, però mentalmente molto presente e determinato a vincere. Erano presenti tutti i miei compagni di team, i miei amici, e un sacco di persone a cui dovevo una vittoria.

L'incontro si è articolato in un unico round di 4 minuti (invece dei 2 da 3' di cui si era parlato inizialmente) pertanto la strategia era di dare tutto sin da subito, scambiando in piedi e poi controllando a terra e cercando una conclusione in gorund and pound, evitando ogni finalizzazione che in caso di insuccesso avrebbe potuto farmi perdere posizione: una volta scoccato il gong ho attacato con alcuni colpi di braccia e poi qualche combinazione braccia e gambe che ho notato subito mettere in difficoltà il mio avversario, che è però riuscito a controattaccare e colpirmi, a questo punto sono scivoltato in modo fantozziano rischiando di finire in una pessima posizione, invece sono riuscito a tornare in piedi e portare a terra il mio avversario, passare la guardia, prendere laterale e poi passare in monta. Qui sono ancora convinto che avrei potuto porre fine all'incontro, ma ho pagato tutti gli imprevisti di cui sopra e mi sono ritrovato molto corto di fiato, seguendo le istruzioni pre match del mio Maestro Raspa, avrei dovuto tenere la posizione a tutti i costi e non portare colpi a caso. Così ho cercato di risparmiare conservando il vantaggio e il mio ground and pound si è rivelato molto insipido, quasi a rallentatore, un gnp che scompare al confronto con quello usato a Bastiglia lo scorso luglio. Il mio avversario è comunque riuscito ad uscire dalla monta e lasciarmi dunque monta dorsale, posizione che non ho saputo capitalizzare e pur conservandola ancora una volta non sono riuscito a concludere. Avrei avuto in due momenti due finalizzazioni, prontamente chiamate dal mio Maestro Gianluca all'angolo: mataleao e kimura, ma in entrambi i casi facevo troppa fatica a lavorare con i guantini, da 8 oz, circa il doppio più grossi di quelli con cui mi alleno regolarmente. Alla fine ho perso posizionema è suonata la campana del gong e la fine dell'incontro. Sapevo di aver vinto ma ero amareggiato per non aver concluso pur avendone avuta occasione. Rivedendo il video però, si nota che il cronometrista ha sbagliato i tempi, prolungando di circa 20 secondi il round. Questo in parte mi solleva, perchè se la giuria avesse fatto bene il suo lavoro il match sarebbe finito prima che perdessi posizione e quindi non avrei commesso questo sbaglio piuttosto grave. Ad ogni modo spero per il futuro di non presentarmi più ad una manifestazione sportiva in questo stato psicofisico così poco idoneo alla lotta.
Questo incontro ha portato il mio record di mma dilettantistiche a 3-0 con una vittoria prima del limite. Ora gli obbiettivi sono il torneo di Milano, la Coppa Italia di Grappling e l'Europeo di Lisbona, pertanto dovrò appendere i guantini al chiodo per un po'.

una fase dell'incontro




Egor dopo la vittoria all'Italian Extreme
Il secondo match del nostro Team è stato quello di Egor "the Russian Bear" Krasilnikov. Match di rientro dopo un anno di stop circa e sopratutto match da semi professionista, per un ragazzo molto promettente che in passato ha già lottato da pro. Egor è un vero artista nelle arti marziali, Kyokushin, Sambo, Lotta, Pugilato e ora anche Jiu Jitsu. Il suo avversario era un possente lottatore Moldavo, monodisciplinare, avendo praticato solo Judo ma estremamente pericoloso, avendo praticatolo nella scuola Maddaloni per 12 anni
La strategia era quella di impostare la distanza e mantenerla più a lungo possibile. Anche Egor si presentava al match in uno stato non ottimale, avendo subito lo scorso mese un infortunio alla spalla e solo 2 giorni prima dell'incontro un infortunio al ginocchio. Nonostante ciò imposta il match correttamente, rompendo il naso dell'avversario al primo scambio e riempiendo la gabbia di sangue. Il judoka tuttavia non demorde e lavorando a parete pressa e poi porta a terra, stallando ma conducendo l'azione. Il primo round termina con il Moldavo che controllo ma non porta danni seri, mentre Egor porta danni ma non controlla. Il secondo round inizia simile al primo, Egor riesce a infilare anche qualche pesante colpo di gambe, ma di nuovo viene pressato a parete, qui imposta un buon lavoro ma di nuovo il judoka riesce a portare a terra e questa volta a portare più colpi. Mancano 40 secondi circa che Egor entra nel suo ambiente naturale: si avventa su una gamba dell'avversario e inizia un gioco di leve, ricordo bene la tempistica perchè ero li fuori a reggere il cronometro.. Egor continua a effettuare transizioni su leve alle gambe, alla fine chiude una terribile toe hold, ma proprio in quel momento l'avversario, che già aveva alzato la mano sinistra per battere, con la forza della disperazione, e il volto sfigurato dal dolore, colpisce di destro con un pugno a martello e Egor allenta la presa di quel poco che basta al Moldavo per sopravvivere gli ultimi secondi alla fine del round, e quindi vincere ai punti.
Egor ha ancora una volta dimostrato il cuore di un leone, non mollando fino alla fine. Ha disputato un ottimo incontro pur perdendo contro un avversario più esperto. I match di rientro non sono mai facili, e sono sicuro che il futuro sia pieno di vittorie per questo promettente peso massimo leggero.

Comunque, meritiamo il premio per le entrate più scenografiche, Egor in kurtka e io con il kimono eravamo davvero i più belli ehehehe
Infine un doveroso ringraziamento a tutti i presenti, tutti gli amici e i fratelli tra il pubblico, questa vittoria è anche vostra. OSS!

1 commento:

  1. Ossss! Grazie Fratello! Un articolo davvero stupendo! Però io porterei 2 correzioni... Non hai citato il nostro allenatore principale... ù Mestre Giorgione - Una dimenticanza non da poco... e poi in quella foto avevo vinto al Fighting day, non all'italian extreme :D

    RispondiElimina