sabato 31 dicembre 2011

Recap 2011_ Qualcosa è cambiato... o forse no?

Marzo 2011

Dicembre 2011

Finito l'anno è bene fare il punto della situazione, per vedere se si è andati avanti, se si è rimasti fermi o se si è addirittura andati indietro.
Circa dodici mesi fa non piegavo un ginocchio, sono stato fuori da ogni gara sino a fine marzo, dove ho lottato ai Campionati Italiani di Grappling FIGMMA in classe C. Giocando guardia ho vinto due match, perdendo la finale che avevo già vinto alla monetina con la geniale intuizione di chiamare guardia (azione che assegna un punto all'avversario, decisamente da evitare al golden score). Argento.
La settimana dopo ho debuttato al Torino Challenge, sicuro che in fondo un torneo di bjj fosse come uno di grappling con addosso un kimono. Grosso errore, perso al primo turno ai punti.
In aprile ho lottato all'Open di Roma, di nuovo bjj, già meno spavaldo ho di nuovo sofferto la guardia avversaria e pur infilando una sequela di attacchi ho comunque perso di nuovo ai punti al primo turno.
Di nuovo infortunato, fermo fino a giugno, i primi giorni di luglio un po' per follia un per voglia di provare partecipo ad un torneo di mma preparato in una settimana, e vincendo due incontri.
Da fine luglio sono in Thailandia, un viaggio a metà tra l'allenamento e lo spirituale entrando a stretto contatto con le credenze religiose buddhiste locali. Mi alleno in cinque palestre: Golden glory, Sidyodtong, Chanatang, Lanna Boxing, Sinbi Muay Thai. Al Sinbi Muay Thai in particolare la mia tecnica fa un balzo da giganti in una sola settimana, lavoro benissimo su tutti gli aspetti della nobile Arte dei Re.
Ad ottobre non vedo l'ora di riprendere le gare ma inizia la stagione buia, Livorno Challenge, grappling classe C do una prestazione decisamente sottotono sottovalutando gli avversari, e mancando il podio per la prima volta in una copetizione nogi. Dopo mi cimento nuovamente in un match amatoriale di MMA, in una bella serata nella mia Bologna, e con una performance, di nuovo sottotono riesco a impormi e vincere ai punti, pur sapendo di poter fare molto meglio.
A novembre Milano Challenge, deciso ad abbandonare le competizioni di bjj in caso di sconfitta al primo turno, lotto in maniera poco intelligente al primo turno vincendo comunque ai punti, finalizzo al secondo turno con un attacco molto coreografico, e perdo per un errore di valutazione il terzo match che stavo conducendo. Di nuovo lontano dal podio ma finalmente soddisfatto per aver fatto una buona gara.
Infine a dicembre la Coppa Italia di Grappling FIGMMA, sicuramente la gara che disputo meglio nell'intero anno, purtroppo perdendo la finale. Argento.

Soppesando i pro e i contro: sono andato avanti nello sport. Non particolarmente come risultati ma come rendimento nei singoli incontri. Ho migliorato molto la mia lotta in piedi e la mia guardia. Non ho vinto nulla di significativo, ma infortuni premettendo ho combattuto ogni volta che me ne è stata data l'opportunità. Ho accettato ogni sfida, e maturato in un anno molta esperienza. Naturalmente questo significa anche perdere, combattere non al top della forma e avere a che fare con infortuni e delusioni. Ma fa parte dello sport e sono tutte esperienze che mi hanno aiutato a crescere. Il fatto che abbia sconfitto alcuni avversari che in passato mi avevano battuto penso testimoni il fatto che abbia imparato dai miei errori.
L'arrivo del 2012 mi impone di dover affrontare un salto nel buio, a livello tecnico e fisico. Voglio diventare competitivo in ogni aspetto e ad ogni livello e per farlo c'è ancora molto da lavorare, ma sono sicuro di esseri circondato delle persone giuste per farlo.
Il 2012 sarà l'anno del Drago. Io sono il Drago: il 2012 sarà il mio anno.

sabato 24 dicembre 2011

La Carpa Koi



La leggenda della Carpa Koi affonda le sue radici in un antico mito cinese, secondo il quale la comune carpa
fosse in grado, non solo di resistere, ma anche di risalire la corrente del fiume Giallo, e una volta completata l'impresa di risalire tutto il fiume sino alla fonte, l'umile carpa si sarebbe trasformata in un magnifico Dragone.
Nella più apia tradizione buddhista la Carpa è simbolo di coraggio, l'uomo che naviga controcorrente nel fiume della sofferenza sino a divenirne libero.
Per i giapponesi la carpa è diventata quindi un simbolo di coraggio, pazienza e perseveranza. Per estensione è vista anche come simbolo di buon auspicio e di buona fortuna in senso lato, la Carpa Koi è associata alla prosperità ventura.

L'uomo è uno dei più grandi animali che popolino questa terra. Capace di fare tanto nel bene quanto nel male. L'umanità, è composta da un minimo numero di individui straordinari, dei draghi, che al agiscono in un senso o nell'altro, e sono capaci al massimo di imprese straordinarie. Poi, molto più numerosi, vengono anche gli altri uomini, quelli tarati su valori più "umani", le carpe. Non è vero che le carpe siano incapaci di incredibili slanci, hanno solo bisogno di molta più rincorsa. Ogni essere su questa terra al suo interno possiede una scintilla, in alcuni alla nascita è già un fuoco ardente, in altri solo un piccolo lume, ma è presente in ognuno di noi. Alcuni sono draghi che volano su alti orizzonti, altri sono carpe che prima di volare devono risalire un intero fiume.
Iniziate a risalire il vostro fiume oggi.

mercoledì 14 dicembre 2011

IV Coppa Italia di Grappling

Per riassumere questa Coppa Italia si potrebbe usare una sola espressione: pioggia di medaglie.
E' stato l'ultimo torneo della stagione, e nonostante fosse una gara davvero impegnativa l'ho vissuta come una gita di piacere. Eravamo io, Martina, Gianluca, Monica, Simone, Gabriele, Lorenzo, Damiano e siamo stati poi raggiunti da Hayabusa. Con una compagnia del genere ci si può solo divertire. Il viaggio è stato piuttosto lungo, siamo partiti la sera prima in modo da essere freschi al mattino e sopratutto di poter fare il peso. Un plauso d'obbligo va a Simo, Gianlu, Jigo, Gabri e Bulfo, che sono stati estremamente ligi nel fare il peso per assicurarsi la categoria di peso in cui avrebbero reso di più.


 Io che sinceramente non so se sarei riuscito ad arrivare a 75 kg sono stato più negligente e ho lottato negli 80 kg, sebbene al peso non fossi particolarmente in forma rispetto ad altri lottatori.
Dopo il rituale della bilancia ci siamo sfondati di cibo, due pizze, un panino e un piatto di pasta a testa, il tutto seguito dal dolce. Considerando che alcuni erano andati avanti a miele e pocket coffee nei giorni precedenti, arrivando anche a togliere l'acqua si può dire che si è semplicemente tornati in pari.
Abbiamo poi trascorso la notte in una struttura a dir poco inquietante, a me ricordava molto Arkham Asilum, il manicomio criminale di Batman... Enormi sale (vuote tra l'altro) addobbate con quadri chiaramente dipinti da un pazzo. Al mattino svegliarsi con ancora reni e fegato al loro posto è stato piuttosto consolante, ci siamo nuovamente sfondati di cibo alla colazione e siamo dunque andati al palazzetto.
Il Palafijlkam. Non smetterò mai di dirlo, è il tempio della Lotta Italiana. Un posto quasi magico. Un palazzetto interamente dedicato alla lotta, enormi spalti circondano 4 tappeti da lotta regolamentari dotati di monitor segna punti. Trovarsi li per lottare, assieme a centinaia di altre persone animate dallo stesso proposito è un esperienza già di per sè straordinaria.
I tempi di gara procedono in modo celere, molto più celere del solito, nonostante gli iscritti superino i 300.
Ragazzini, Adulti divisi in serie D, C, B, A e infine Veterani, lottatori che passati i 35 anni continuano a gareggiare, e ovviamente le divisioni femminili, in costante crescita.
Qualche parola su ogni membro della spedizione.

Lorenzo 'Bilboa' Bulfone, III classificato, 65 kg classe D. Gara di esordio per Bulfo, lotta bene, porta a terra e stabilisce il vantaggio, ma fa una cazzata e regala un punto all'avversario in un match che avrebbe già vinto. Pur avendo perso mantiene la mentalità da gara, non si abbatte e vince agevolmente il secondo incontro, potendo così salire sul podio. Per me questa è la cosa più importante, Bulfo ha davvero tanto cuore.
Io e bulfo ci siamo allenati molto assieme, anche nelle mma, sono davvero contento che sia giunto il primo riconoscimento di questo impegno sotto forma di medaglia di bronzo, così come sono sicuro che ce ne saranno molte altre nel futuro.


Gabriele Parrilla, III classificato, 65 kg classe C. Gabri 'certezza' Parrilla è il secondo a lottare, mi perdo la prima lotta perchè sono all'angolo delle donne, la seconda arrivo a metà e la guardo di sfuggita, chi mai potrebbe mettere Gabri in difficoltà a 65 kg? invece il match è molto combatutto, e caratterizzato da continui ribaltoni, l'avversario di Gabri è un grecoromanista quindi esperto nel non stare con le spalle a terra, e il match è un susseguirsi di ribaltamenti. Termina 10 a 8 per il suo avversario ed è stato forse uno dei match più intensi del torneo. Personalmente ritengo Gabri uno dei lottatori più forti e precisi con cui mi alleno. Ero quasi certo che sarebbe tornato con un oro al collo, ma il futuro mi darà ragione.


Damiano 'Jigo' Pasi I classificato, 70 kg classe C. Jigo in gara è un mostro, si mangia letterlamente due avversari e vince la finale ocntro il bravo Federico Moni, l'amico di Rimini già vincitore del torneo a Livorno. A 70 kg Jigo  davvero una potenza, un mix di forza ed elasiticità. Ha fatto una gara molto pulita non c'è davvero altro da dire, una promessa per il grappling italiano.




Davide 'Hayabusa' Candeloro 75 kg classe C. Il falco pellegrino la settimana prima del torneo mi aveva dato una sonora mazzata in allenamento, mostrandosi forte e reattivo, purtroppo in gara passa il primo turno, vince il secondo match ma viene fermato al terzo, non riuscendo così a guadagnarsi il podio. Hayabusa è un altro grande acquisto e sono sicuro a breve si prenderà la rivincita.

Hayabusa e un bruttissimo Bulfo

Francesco 'Kairon' Ellia II classificato 80 kg classe C. ovvero io. Nel tabellone leggo alcuni nomi conosciuti, in particolare due lottatori che mi hanno già battuto in passato. Al primo match parto fuori gara, sono lento e poco reattivo, lascio l'iniziativa al mio avversario, poi però mi ricordo che le sfide più interessanti sono le prossime e devo assolutamente passare il turno. Porto a terra, passo la guardia, prendo laterale, prendo monta, prendo schiena e totalizzo 10 punti, essendo 10 a 0 l'arbitro ferma l'incontro e mi assegna la vittoria per superiorità tecnica. Al secondo turno come previsto mi trovo davanti l'amico Lorenzo Volponi, ci siamo conosciuti un anno fa proprio in Coppa Italia, dove nella finale mi costrinse alla resa con un triangolo. Lorenzo mi sorprende con un triangolo saltato quasi subito, cado nella sua pericolosa guardia e inizia a lavorare per chiudere il triangolo. Difendo e lui passa in armbar, difendo e lui torna sul triangolo. Continuiamo questo balletto per un periodo che a me sembra eterno, finchè il suo triangolo è serrato attorno al mio collo e sento l'ossigeno che se ne va, mentre il mondo inizia a spegnersi, il braccio da solo si muove, preparandosi a battere. Però ero certo che in finale sarebbe arrivato anche il ragazzo che mi aveva battuto a Livorno, e non potevo perdermi l'occasione di avere la rivincita. Ritraggo subito il braccio, faccio segno con l'altra mano di non volermi arrendere e con un uscita poco ortodossa e piuttosto agricola riesco a uscire dal triangolo e passare la guardia al mio avversario. Sono passati solo due minuti e ho quasi finito le forze, ma essendo ora invantaggio ai punti so che giocandomela sul tempo avrei vinto. Il mio avversario di nuovo si affida alla sua potente guardia e mi mette indifficoltà, ma continuo a difendere, sul finale riesco a passare la guardia e a trovarmi in laterale. Finisce il tempo che siamo 6 a 2 per me. Faccio i miei complimenti ad un avversario sempre pericoloso e mi preparo alla finale. Come previsto mi trovo davanti Luca Manari, altro ormai buon amico, vincitore di Livorno e Milano si è subito imposto come il lottatore migliore di questa categoria. Al via so che ho due alternative, o lottare nel suo territorio o giocare il tutto per tutto e chiamare guardia. Improvvisamente mi fido più del mio Judo che della mia guardia, e lo affronto in piedi, nel suo territorio. Riesco a difendere le sue entrate basse, anche grazie a Simo che dall'angolo legge bene l'incontro. Ad un certo punto riesco a prendere sul tempo un entrata e portare a terra, ma non stabilizzo e non faccio dunque punto. Quando mi trovo sotto, impedisco a mia volta di stabilizzare e con una girata di libera, colpo che ho appreso da raspa, riporto l'azione in piedi. Ora so che posso farcela, mi faccio più aggressivo ma lui difende i miei attacchi. Alla fine negli ultimi 20 secondi cedo ad una sua entrata e mi trovo schiena a terra, perdendo quindi l'incontro 1 a 0 (o forse 3-0, nel caso in cui mi fosse passato in laterale, sinceramente non ricordo).


Pur avendo perso sono stato contento di questa lotta perchè ho imparato molto. Prima di tutto, fisicamente non sono ancora al livello degli 80 kg d'elitè. Poi, la mia lotta in piedi, è meglio di quanto io creda, e lavorandoci molto può diventare pericolosa. Infine, ho gestito l'incontro molto meglio di quanto feci a Livorno, e non c'è alcun disonore nel perdere dai migliori. Spero sinceramente di poter riaffrontare Luca quanto prima perchè è un avversario davvero abile e corretto, il genere di lottatore che si affronta volentieri.


Monica 'Fusca' Fuschini II classificata 60 kg classe unica D, l'organizzazione accorpa classe D e C in un unico girone, Monica a mio avviso si spegne durante il primo match, è una lottatrice poco fisica ma molto tecnica e nel primo incontro è troppo passiva rispetto ai suoi standard. Fortunatamente si è trattato solo di un incidente di percorso, al secondo match recuperà la sua solita lucidità e riesce a portare a casa una medaglia d'argento, grazie alle regole del girone all'italiana.


Martina 'Kodokan' Baraccani I classificata 75 kg classe unica D, come Monica la Marti viene iscritta d'ufficio in classe D, gioca letteralmente con entrambe le avversarie finalizzato in fretta la prima e decidendo di arrivare ai punti con la seconda. Un altro torneo vinto dopo appena un mese di allenamento e alla prima esperienza senza kimono. Il tutto lottando in una categoria in cui regalava 8 kg alle avversarie, non avendo voglia di perdere 2 kg (!) per lottare in una categoria più semplice. Senza parole. Personalmente lo stare nel suo angolo, sul tatami e non solo, mi rende più felice di questa medaglia che della mia.


Simone 'The Drunken Hobbit' Baldi II classificato 60 kg classe A. Simo si divide durante la giornata a lottare e fare da angolo quando Gianluca è impegnato, mostrando come sempre ottime doti sia in prima persona che come tecnico. Simo, che potrei chiamare anche lui certezza, inquanto in gara non l'ho mai visto sbagliare un colpo, compie un movimento sbagliato che lo porta a strapparsi la spalla in un match in cui stava già vincendo;
E' dunque costretto ad una medaglia d'argento, prestigiosa ma forse non sufficiente per questo grande piccolo hobbit-lottatore (o piccolo grande?)


Gianluca 'The Sweep Machine' Boni categoria interrotta 75 kg classe A.
Annata d'oro per Gianluca, dopo le ottime prestazioni in Inghilterra e a Livorno, e la bella lotta seppur persa a Milano, Gianlu calca nuovamente il tatami, la quarta volta da fine settembre, e lo fa nella ultracompetitiva categoria dei 75 kg classe A. Al primo turno il tabellone lo vuole contro Paolo Strazzullo, titolare della nazionale italiana e leggenda del grappling italiano. Strazzullo lotta influenzato seppur non informissima. Gianlu decide di affrontare l'avversario nel suo territorio: la lotta libera. Prima difende un paio di entrate del bravo lottatore, poi attacca ed è a sua volta difeso. Infine, in un gesto dal sapore epico, il Jiujitero bolognese entra con un potente double leg e porta a terra a terra l'avversario, facendo esplodere il palazzetto.

A terra la lotta è   ben lungi dall'essere vinta, Strazzullo è infatti anche lui cintura marrone e controattacca con una raspagem e riportando il punteggio 1 a 1, Boni tenta quindi una tenfinger che non sortisce effetto, e riesce infine a fare i punti della vittoria. Gianlu con questa vittoria dimostra di essere un top grappler a 75 kg in italia e di avere un lotta libera molto pericolosa per essere un jiujitero abile dalla guardia. Sicuramente il match epico della giornata.

Sono estremamente felice di questa vittoria, non solo perchè gianlu è il mio maestro e un mio caro amico, ma perchè essendo di poco più pesante di lui mi è capitato spesso di allenarci nella lotta in piedi.
Menzione d'onore anche per Andrea Lavaggi, un altro dei lottatori in assoluto più forti a 75 kg, un altro caro amico, un altro Maestro rgc della filiale di Sestri. Andrea passa agevolmente il primo turno contro Omar Barioni (vincitore del torneo di Livorno) e come Gianluca si apprestava alle semifinali (sebbene non sarebbero ancora stati contro) ma qui accade il tragico: un black out nel palazzetto obbliga gli organizzatori a sospendere la gara e lasciare incompiute alcune categorie, come la classe A 75 kg, che è destinata quindi a non avere un vincitore, almeno fino ai prossimi campionati italiani di marzo.


Conclusioni? si forse sono stato un po' lungo.. I numeri parlano da se, siamo partiti in 9 e siamo tornati con 7 medaglie, più quella di Gianluca, che essendo in seminfinale avrebbe sicuramente portato a casa (solo non sappiamo il colore). 2 ori, 3 argenti, 2 bronzi sono un bel bilancio per un torneo prestigioso e competitivo come la Coppa Italia, inoltre il fatto che da noi si lotti in tutte le classe, e ci sia una (in percentuale) numerosa componente femminile, è sintomo che la nostra accedemia sta sapendo crescere in tutte le direzioni senza lasciare indietro nessuno, anzi, nuove leve e veterani ne stanno uscendo particolarmente valorizzati. Si preannuncia un 2012 d'oro per il Rio Grappling Club Bologna.
In più laddove le altre accademie fanno magliette, cappellini, o addirittura felpe.. noi ci siamo distinti, creando le medagliette personalizzate, indispensabili per andare in gara!

un po' scappati di casa, ma belli

martedì 13 dicembre 2011

Il Tempo merge ogni cosa

Persino una montagna diviene pianura con il passare del tempo.

Tornando indietro ai tempi mitici della Grecia antica abbiamo racconti di imprese straordinarie da parte dei lottatori del tempo, forza titanica e cuore da leoni.
Quando Helio Gracie combattè Valdemar Santana, i due andarono avanti a lottare per quasi quattro ore continue, prendendosi a pugni e testate, il tutto senza guanti.
Oggi un lottatore professionista non combatte più di 25 minuti, con gli adeguati tempi di recupero in mezzo.

Il tempo merge ogni cosa. E' una cosa a cui ho pensato qualche giorno fa. Stavo tornando a casa dall'allenamento, mi stava dando un passaggio il mio Maestro Gianluca. Abbiamo percorso una strada piuttosto lunga in macchina verso casa mia, era quasi l'una di notte e faceva molto freddo. Pioveva. Ero al caldo in questa comoda macchina con la borsa comodamente appoggiata nel bagagliaio. Sarei stato nel mio letto, ancor più caldo, di li a poco.
Mi venne in mente una cosa.
Quando cominciai ad allenarmi, in palestra non conoscevo nessuno. Non avevo mezzi miei e quindi andavo in autobus, fin dove arrivava, e poi percorrevo circa mezz'ora a piedi, passando per quella stessa strada in cui eravamo in quel momento. In tutto mi ci voleva quasi un ora per arrivare in palestre e altrettanto per tornare a casa, tragitto che percorrevo tutti i giorni. A quei tempi il mio animo era più duro e temprato. A pensarci oggi, abituato alla comodità mi risulta difficile credere che facessi così ogni giorno.
Quello che però ho capito, è che se un tempo lo facevo posso ancora farlo. E se ho le forze di girare per quasi due ore con una pesante borsa sulle spalle e nel mezzo allenarmi per altrettanto tempo, allora ho anche le forze per fare un sacco di altre cose. E se ce le ho io, le ha chiunque di voi stia leggendo queste parole. Ascoltate il vostro spirito, e chiedetegli cosa è in grado di fare.

giovedì 8 dicembre 2011

Coraggio e confronto



"La forza e il denaro sono due fattori predominanti nella società umana e sempre lo sono stati. Ma la virtù dev'essere la terza forza conduttrice, e i giovani non devono mai cedere al denaro e alla forza, perchè su di essi grava la responsabilità delle epoche a venire: la forza e il vigore giovanile devono aiutarli a resistere alla schiavitù del denaro, al servilismo di fronte all'autorità e al consenso prestato alla violenza. Il Karate Kyokushin cerca di imprimere nei suoi allievi un tale ideale di giustizia e di fede che consenta loro di mantenere la propria fermezza davanti alla violenza e all'autoritarismo irrazionale.
Il coraggio rappresenta la chiave di una tale resistenza. La paura di perdere provoca le sconfitte più brucianti, ma la perdita del coraggio equivale alla perdita di se stessi.
In verità ciò che da grande impulso al coraggio è la presenza di un potente rivale. Da noi vi sono molte scuole di Karate, tutte indipendenti e rivali, ed  così che deve essere.
Quando le arti marziali mancano di combattimenti tra avversari che combattono realmente, esse degenerano in qualcosa che assomiglia piuttosto alla danza e, invece della forza vera e propria, nel dojo comincia a regnare la politica. Una cosa che manchi di forza vitale è destinata a scomparire."




tratto da "La Via Kyokushin", di Masutatsu Oyama, fondatore del Kyokushin Karatedo

lunedì 5 dicembre 2011

Stage Buakaw

 3/12/11 Io e Cristiano 'Hanuman' Carretti partiamo alla volta di San marino per un mega stage di muay thai tenuto da Buakaw e Sudsakorn.
Buakaw per chi è dell'ambiente non ha bisogno di presentazioni, in un certo senso è il volto della Muay Thai a livello mondiale, essendo stato il thai di maggior successo a cimentarsi nel circuito K1, vincendo ben 2 volte il titolo mondiale nella sua categoria di peso. Sudsakorn invece combatte per lo più di muay thai pura ed è considerato uno dei migliori pugili al mondo.
I thailandesi hanno mostrato alcuni dettagli su tecniche di calcio e parata, più qualche combinazione per chiudere la distanza. Hanno quindi illustrato metodica di sparring e scambiato qualche colpo con alcuni fortunati. Poi si è passati al clinch dove lo svolgersi è stato più o meno lo stesso. Il tutto veniva mediato da un traduttore che se ho capito bene era Filippo Cinti, già campione del mondo di Muay Thai.

La cosa più positiva dello stage è stata vedere Buakaw dal vivo (Sudsakorn l'avevo già incontrato in thailandia nel 2010) una leggenda di questa arte marziale che tanto amo.
Sinceramente l'organizzazione mi ha lasciato un po' a desiderare, mi aspettavo qualche finezza in più o quanto meno l'opportunità di fare due scambi per tutti, i numeri erano effettivamente troppo dispersivi per questo.
In definitiva avendone avuta l'occasione credo che se vorrò incontrare altri campioni della Muay Thai mi recherò direttamente a casa loro, questo genere di stage non è molto produttivo.
L'importante come sempre è provare e valutare in modo critico, e in ogni caso è stata una giornata divertente con il buon Cristiano ;)