giovedì 6 giugno 2013

Nella caverna... Parte due

"Supponi ora, che le catene vengano sciolte e sia guarita loro la mancanza di discernimento. Osserva che cosa dovrebbe, per forza di cose, capitare, se accadesse loro quanto segue. Se uno fosse sciolto dalle catene, e costretto ad alzarsi improvvisamente, girare il collo, camminare e levare lo sguardo verso la luce, potrebbe fare tutto questo solo soffrendo, e a causa del bagliore non sarebbe in grado di vedere quelle cose di cui prima vedeva le ombre. Gli accada dunque tutto ciò: che cosa credi che direbbe se uno gli dicesse che prima aveva visto solo nullità, mentre ora è più vicino alle cose reali, ed è rivolto verso ciò che è maggiormente reale, e vede quindi più correttamente? E, ancora, se uno gli mostrasse anche ciascuna delle cose che gli passano alle spalle e lo costringesse a rispondere alla domanda 'che cos'è?', non pensi che non saprebbe che pesci pigliare e riterrebbe che ciò che vedeva prima fosse più vero di ciò che gli viene mostrato adesso?"
"Certo".
"E magari se uno lo costringesse a guardare nella luce stessa, non gli farebbero male gli occhi e non si volgerebbe altrove, fuggendo verso ciò che la sua vista può sostenere, e non sarebbe dell'opinione che questo, cioè le ombre, sia di fatto più visibile di ciò che si vuole mostrare come reale?"
"Sicuramente è così".

mercoledì 22 maggio 2013

Nella caverna.. Parte Uno

"Immaginati di vedere degli uomini in una dimora sotterranea a forma di caverna. Il suo ingresso è in alto, rivolto al chiarore del giorno, e si estende lungo tutta la caverna. In questa dimora gli uomini si trovano fin dall'infanzia, incatenati alle gambe e al collo. Per questo essi rimangono allo stesso posto e guardano solo a ciò che sta davanti a loro - che è alla loro portata. A causa delle catene non sono in grado di girare la testa. Ma un chiarore viene loro da dietro, da un fuoco che brilla dall'alto e da lontano. Tra il fuoco e gli uomini incatenati, alle loro spalle, corre in alto una via lungo la quale immaginati sia costruito un muretto simile agli schermi che i burattinai erigono davanti agli spettatori, e al di sopra dei quali mostrano le loro marionette".
"Lo vedo" disse lui.
"E vedi come, lungo questo muro, degli uomini portino suppellettili di ogni tipo, statue e altre figure di pietra e di legno oltre a oggetti vari fabbricati dagli uomini. È naturale che alcuni dei portatori si intrattengano a parlare, mentre altri tacciano".
"Una strana immagine presenti, e strani prigionieri!"
"Uguali a noi uomini! Perché, cosa credi? Esseri simili dapprima non vedono, di se stessi come degli altri, nient'altro che le ombre proiettate dalla luce del fuoco sulla parete della caverna che sta loro di fronte".
"E come potrebbe essere diversamente, se per tutta la vita sono costretti a tenere immobile il capo?"
"Ma che cosa vedono delle cose trasportate dietro di loro? Non vedono forse proprio questo, cioè ombre?"
"Che cosa, se no?"
"Se ora essi fossero in grado di parlare tra di loro di ciò che vedono, non credi che prenderebbero le ombre per oggetti reali?"
"Necessariamente"
"Ma che cosa accadrebbe, se quella caverna emettesse un'eco dalla parete che sta loro di fronte e alla quale guardano, ogni volta che parla uno di quelli che passano dietro di loro? Credi che essi riterrebbero che ciò che parla sia qualcosa di diverso dalle ombre che passano loro davanti?"
"No, affatto, per Zeus!"

[...Continua...]

domenica 31 marzo 2013

Intervista al Gran Maestro Carlson Gracie

Per quanto lontano uno possa camminare da solo, dovrebbe sempre avere il tempo per volgere uno sguardo indietro, al passato, e ricordare le proprie radici. Per questo motivo quando ho trovato questa intervista al Gran Maestro Carlson Gracie (sul sito http://www.bjj.org) ho deciso di tradurla e riproporla sul mio blog. L'intervista condotta da Tatiana Andre di O'Tatame Magazine, si è svolta alla fine del 1997, subito dopo UFC 15, in cui Randy Couture ha sconfitto Vitor Belfort in un super fight della categoria pesi massimi.

Ecco il testo dell'intervista tradotta:



Tatiana:
Chi era il migliore nel Jiu Jitsu: Rolls o Rickson?
Il Gran Maestro con la cintura blu, usata prima
dell'adozione della cintura nera,  nel Vale Tudo

Carlson Gracie:
Rolls, senza dubbio. Era molto più tecnico, un fenomeno.

Tatiana:
E nel Vale Tudo? Chi è il più grande lottatore che tu abbia mai visto?

Carlson Gracie:
Fino ad ora, è Vitor Belfort. Ce ne sono molti di ottimi, ma il migliore è Vitor.

Tatiana:
Liborio ha la fama di essere il miglior lottatore di Jiu Jitsu del tuo team. Tutti dicono che è un finalizzatore. Pensi che potrebbe battere Rickson in un incontro di Jiu Jitsu sportivo?

Carlson Gracie:
Sicuramente vincerebbe lui (Liborio). Non ho dubbi.

Tatiana:
Ma perchè non combatte nel Vale Tudo?

Carlson Gracie:
Perché è sponsorizzato dal Banco do Brasil (una delle più grandi banche brasiliane ndr) e a loro non piace il Vale Tudo. Ma ne abbiamo parlato. Anche nel Vale Tudo è un fenomeno, lo posso garantire io.

Tatiana:
Nella tua accademia, ci sono lottatori che hanno un livello tecnico altissimo, per esempio, Murilo, Zè Mario, Crezio, Amaury, De La Riva, etc Non molto tempoi fa, Wallid era il più noto al pubblico. Era davvero lui il miglior lottatore del tuo team, o la sua fama era più dovuta ad una capacità di autopromuoversi?

Carlson Gracie:
Wallid è un buon lottatore, ma non è mai stato il migliore dei miei. Ci sono molte persone prima di lui.

Tatiana:
Non c’è stata alcuna gelosia tra i lottatori sopra menzionati verso Wallid?

Carlson Gracie:
No. Sebbene lui abbia fatto molta auto promozione, non c’è mai stato alcun tipo di gelosia. In realtà, il marketing portato avanti da Wallid ha aiutato a promuovere anche gli altri lottatori dell’accademia. Quindi tutto è finito al meglio per tutti quanti.

Tatiana:
Pensi che Amaury avrebbe avuto risultati migliori in UFC se fosse stato preparato da te? Cosa ne pensi di lui come lottatore di Vale Tudo, e come sono i vostri rapporti ora?

Carlson Gracie:
Guarda, i nostri rapporti sono ottimi. Non so cosa gli sia successo riguardo al Vale Tudo negli Stati Uniti. Era morto, con nessun condizionamento fisico, con nessun condizionamento tecnico. Se fossi stato il suo allenatore, nel modo in cui ha combattuto, non l’avrei lasciato combattere.  Avrebbe potuto perdere da chiunque. Nonostante ciò, io penso sia comunque un grande lottatore di Vale Tudo.

Tatiana:
Cosa puoi dirci riguardo a nomi come Marco Ruas e Hugo Duarte?

Carlson Gracie:
Sono entrambi buoni combattenti, ma non tra i migliori. Una prova di ciò è che loro non vogliono affrontare i miei lottatori. 

Tatiana:
Come sono i rapporti con la tua famiglia? Cosa ne pensi delle accuse che Reylson ha mosso contro di te?

Carlson Gracie:
Reylson è mentalmente ritardato, pazzo e dovrebbe stare in un ospedale psichiatrico. Non ho risposte per un famigerado. Riguardo il resto della famiglia, ora è tutto a posto. Anche se ci sono alcune piccole cose su cui non sono ancora d'accordo. Ma nel ring, non mi interessa. Il mio Jiu Jitsu è completamente differente dal loro, la mia tecnica non ha nulla a che fare con il "Gracie Jiu Jitsu". IO SONO CARLSON GRACIE e questa è la mia strada, e chiunque si pone su di essa dovrà affrontare i miei lottatori sul ring.

Tatiana:
Come è stato il tuo inizio negli Stati Uniti? Com’è la tua vita ora? Ne è valsa la pena sotto ogni aspetto, incluso quello economico?

Carlson Gracie:
Guarda, all’inizio è stato un disastro. Lavoravo con uno stronzo di nome Federico La Penda. Questo ragazzo era il più grande di L.A. Non so come un uomo come quello possa promuovere eventi di Vale Tudo qui in Brasile. Così, a causa di ciò, le cose andavano davvero male all’inizio. Adesso, al giorno d’oggi, nonostante non abbia un accademia di mia proprietà, la mia situazione è davvero buona. Ora in novembre, aprirò una grande academia. Sto diffondendo il Jiu Jitsu in tutto il mondo. Ho i miei lottatori in grandi eventi, e per me questo è fantastico.

Tatiana:
Come hai incontrato Al Stankie e come ha iniziato lui ad allenare Vitor nella boxe?

Carlson Gracie:
Un giorno Vitor è venuto ad allenarsi al L.A. Boxing Club (uno dei centri pugilisitici più grandi di L.A. ndr). Al Stankie l’ha visto allenarsi ed è andato a parlare con lui e dirgli che ha visto un grande potenziale in lui, e che avrebbe voluto iniziare ad allenarlo. E’ andata così.

Tatiana:
Cosa vedi nel futuro di Vitor?

Carlson Gracie:
Dunque, nel Vale Tudo è già al top. Nel pugilato, secondo Al Stankie, ha un grande futuro davanti.

Tatiana:
Cosa penseresti di lui, se dovesse lasciare il Vale Tudo per concentrarsi sulla boxe?

Carlson Gracie:
Non è un futuro possibile, solo chiacchere da parte dei suoi contestatori. In futuro combatterà in entrambi.

Tatiana:
Permetteresti che lasciasse il Vale Tudo ora?

Carlson Gracie:
Chi sono io per dirgli di non combattere? Non sarei d’accordo, ma se lui volesse lasciare, cosa potrei farci io? Comunque penso di no, lui ama il Vale Tudo, è stato grazie al Vale Tudo che si è fatto una fama. Credo che possa fare entrambe le cose, allo stesso tempo, perfettamente.

Tatiana:
Ti lamenti sempre riguardo agli arbitri nelle competizioni di Jiu Jitsu. Come vedi questo problema oggigiorno?

Carlson Gracie:
Ho visto I più grandi, assurdi e peggiori errori arbitrali qui in Brasile. C’era un incontro tra Royler e Joao Roque ai campionati nazionali del ’94. Quello che fecero a quel ragazzo ha dell’incredibile. Hai mai visto qualcuno perdere cinque a zero, conto 4 vantaggi a causa dell’arbitro? Joao aveva chiaramente 5 punti su Royler (e ho il video dell’incontro per provarlo) e l’arbitro, Redley, non glieli ha contati. In realtà, in quell’incontro, anche se non ci fossero stati punti, avrebbe dovuto vincere Joao Roque. Il mio video non mi permette di mentire. C’è un tizio, un certo “Big Head”, e lui è la più grande canaglia nel mondo dell’arbitraggio, non capisco come possa tornare a casa e guardare sua moglie e i suoi figli: è un farabutto. Ci sono persone che fanno errori perché non conoscono bene le cose, ma poi ci sono persone che lo fanno di proposito. Un altro esempio: Royler stava arbitrando un incontro con uno dei miei studenti al campionato Pan-Americano, una lotta tra Anderson e Claudio Moreno, la finale. Poco prima, in un'altra finale dello stesso torneo, Royler venne da me e mi disse: “Carlson, ora voglio vedere il tuo studente contro il mio. Il suo allievo aveva vinto cinque incontri e stava per disputare la finale contro Daniel Christoph, quindi ho detto: “Il tuo allievo sta per lottare con quel ragazzo biondo? Uomo, quel ragazzo batterebbe persino te. Basta dire cazzate, se il tuo studente non batte, non conta”. Poi dopo due o tre minuti, Daniel dominò l’incontro e finalizzò l’avversario. Quindi ebbi il mio momento per ridere. Subito dopo venne Carlinhos e disse a Royler di arbitrare la lotta di Anderson. Quello che fece allora fu troppo; fu un vero crimine. Anderson aveva sette punti, e Claudio Moreno solo due. Royler alzò il braccio di Claudio. Sapeva di stare barando. Era 7-2 per Anderson. Penso che a Royler fu ordinate di fare così. Penso che glielo abbia detto Carlinhos: se Anderson avesse vinto quell’incontro, allora la mia academia avrebbe vinto il titolo a squadre.

Tatiana:
Parlando di questo, quali sono ora i tuoi rapporti con la federazione?

Carlson Gracie:
Non ho più alcun rapporto con loro. Ho preso parte al mondiale come protesta ma ora la mia academia non parteciperà mai più. Non solo ti fanno pagare tantissimo per l’iscrizione, ma in più barano. Stiamo facendo la nostra federazione ora, faremo competizioni migliori, dove li atleti pagheranno poco o nulla, perché di fatto è così che dovrebbe essere: è assurdo; i lottatori fanno lo show, eppure hanno da pagare per farne parte. Tutti i soldi finiscono nelle tasche del presidente della federazione.