sabato 8 ottobre 2011

I monaci e la ragazza sulla strada fangosa

"Una volta i monaci Tanzan ed Ekido camminavano insieme per una strada fangosa. Pioveva ancora a dirotto. Dopo una curva, incontrarono una bella ragazza, in chimono e sciarpa di seta, che non poteva attraversare la strada per timore di sporcarsi le vesti.
«Vieni, ragazza,» disse subito Tanzan. Poi la prese in braccio e la portò oltre le pozzanghere.
Ekido non disse nulla finché quella sera non ebbero raggiunto un tempio dove passare la notte. Allora non poté più trattenersi. «I veri monaci non avvicinano le donne» disse sgridando Tanzan, «e meno che meno quelle giovani e carine, è pericoloso, e potrebbe distrare la nostra mente. Perché l'hai fatto?».
«Io quella ragazza l'ho lasciata laggiù» disse Tanzan. «Tu la stai ancora portando con te?»"

La mente è il mistero più grande dell'universo, anzi si potrebbe dire che contiene a sua volta un universo. O forse semplicemente è il mistero più grande che siamo in grado di soppesare con l'intelletto.
Non amo commentare le storielle zen, perchè credo che il miglior commento a queste storie sia quello che nasce dentro di se, leggendo una storia zen ci si da una risposta alla domanda implicita che sorge spontaneamente, e allora ci si avvicina un poco alla comprensione del mondo reale. In questo caso però un commento credo ci stia bene. 
La conclusione che traiamo da questa storia è che ci sono due monaci, uno che a modo suo pensa di essere irreprensibile, e uno che di primo acchito è più superficiale. Poi però ci accorgiamo che in realtà quello superficiale è andato oltre la forma penetrando il cuore dello Zen. Il monaco Tanzan in questa storia vive 'qui e ora'. L'evento di cui entrambi hanno avuto esperienza è durato un momento. Poi è finito. Il nostro primo monaco però, con la sua mente l'ha prolungato, tutta la giornata è rimasto fermo a quell'evento, e magari nel farlo si è perso altre cose successe dopo. Nel farlo di sicuro ha fatto sorgere pensieri negativi, ha biasimato il collega, si è sentito migliore di lui. Una semplice azione del passato ha influenzato tutta la giornata, con effetti negativi, il nostro buon monaco. Invece Tanzan no. E' passato oltre. E' successo, è stato un evento della sua vita, l'ha vissuto nel presente ma poi l'ha riposto nel passato. Tanzan vive ogni istante della sua vita con attenzione, come l'unico davvero importante. Futuro e passato non lo turbano. La sua mente è calma. E' felice.

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