martedì 5 luglio 2011

UFC 132



Sabato è stata una nottata densa di combattimenti. Al MGM Grand Garden Arena di Las Vegas si è tenuto UFC 132, in Germania Klitschko ha affrontato Haye per unificare i titoli mondiali dei Pesi Massimi di Boxe, e sperduto nel modenese io ho affrontato il mio debutto nelle MMA, ma questa è un altra storia.

Ora voglio soffermarmi su UFC 132, non su tutto l'evento ma su 3 incontri che per un motivo o per un altro ritengo abbastanza significativi. Sono stati tutti match molto brevi.


Carlos Condit vs Don Hyun Kim
Kim arrivava da imbattuto, Condit da 3 vittorie importanti. Davvero degna di nota la raspagem con cui Condit una volta proiettato dal judoka riesce a guadagnare la posizione dominante. L'azione torna in piedi e l'americano parte con una ginocchiata volante e una serie di colpi al suolo che pongono fine all'incontro e alla nomea di imbattuto di Kim. Condit guadagna dunque il suo 3° ko consecutivo e porta il suo record totale a 27-5 mettendosi di peso nel giro dei big nella divisione dei pesi welter.


Tito Ortiz vs Ryan Bader
Darth Bader non ce la fa. E come già qualcuno pensava prima del match con Jones, si mostra un lottatore troppo pushato. Il suo striking consiste unicamente in un Overhand destro, colpo potente ma su cui non si può basare un match, o almeno non nel 2011. Tito invece appare spumeggiante come non lo era da anni, ottimi colpi di braccia abbattono l'avversario, prontamente finalizzato in ghigliottina.
Tito ha fatto una grande performance, tornando a vincere dopo 5 anni di sconfitte (e un pareggio). E' vero che tali insuccessi sono avvenuti contro alcuni dei migliori lottatori della divisione (Liddel, Machida, Evans, Griffin e Hamill) ed è vero che apparte Chuck nessuno è riuscito a vincere entro il limite, ma è anche vero che gli anni si fanno sentire, Tito si è formato e ha debuttato in un altra era dello sport, è stato uno dei campioni di LHW più dominanti di sempre, un icona di questo sport al pari di Iceman e Wanderlei. Io penso col cuore che una bella performance come questa sia l'occasione migliore per ritirarsi, e dimostrare ancora una volta a tutti che Tito Ortiz è un Fighter con la F maiuscola.
Degna di nota anche la sua maglia per l'evento: "i'm not the next somebody, i'm the FIRST Tito Ortiz" (io non sono il prossimo qualcuno, io sono il primo Tito Ortiz!)


Wanderlei Silva vs Chris Leben
27 secondi è il tempo che ha impiegato Leben per mandare tko la leggenda del Pride. Wand non combatteva da quasi un anno e mezzo, un avversario come il sempre in ascesa Leben non era certo facile come rientro, specie vista la tattica adottata dal brasiliano per affrontarlo. Andare giù a muso aperto a vedere chi è più duro. Purtroppo nella sua vita Wand ha affrontato tante e tali battaglie, da non avere più la scorza per questo tipo di incontri. La storia ci insegna che un fighter, sia esso un pugile o un lottatore, deve cambiare il modo di combattere con l'età, perchè quello che funzionava in gioventù con gli anni smette di essere ottimale. Credo che Wand abbia passato ormai l'età in cui o evolvi o ti estingui, e abbia scelto di evolvere troppo poco.
Nessuna sconfitta e nessun incontro potrà mai cancellare quello che è stato Wanderlei: uno dei lottatori più dominanti in assoluto, che ha spesso regalato anche decine di kg ai suoi avversari e ha sempre scelto lo scontro a muso duro invece del tatticismo per la vittoria ai punti. Che tu scegliessi di stare in piedi, o di andare a terra, contro il Wanderlei dei tempi d'oro venivi comunque massacrato.


Dunque questo è stato UFC 132, una serata densa di azione e adrenalina, il declino di una leggenda, la glorificazione di un altra e (forse) la nascita di una stella. Insomma quello che ci voleva per riprendersi dalla noia di UFC 131.

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