Domani sera però, non ci sarà un ring. Per la prima volta in assoluto a Bologna, la mia città, si combatterà nella gabbia. Dovevamo esserci. Non è una questione personale, ma il mio team doveva prendere parte alla cosa. Io ci sarò da dilettante, Egor da professionista. Ci saremo.
Dovrei ribadire che il mio è solo un match di dilettanti, con protezioni e tutto, non è una cosa seria, non è una cosa importante. Ma penso che nulla sia davvero importante, conta solo il significato che noi gli diamo. E io credo nelle mie capacità di lotta. Ci credo nonostante tutto. Nonostante le sconfitte, nonostante gli infortuni, nonostante lo sconforto, nonostante forse mi verrebbe meglio fare altro. Io ci credo, e dopo domani sera ci crederanno anche altri.
Ci sono state tante complicazioni nel preparare questo incontro, di cui in realtà ben poche hanno a che fare con l'allenamento. Però le difficoltà ci sono per tutti, quello che ci rende uomini è il modo in cui le superiamo. E' con questo spirito che entrerò nell'arena domani sera. E' con questo spirito che ringrazierò il mio avversario per l'onore concessomi della lotta. Ed è con questo spirito che voglio ora ringraziare chi mi ha portato qui, prima del risultato, perchè il verdetto è un dettaglio che può interessare solo ad un pubblico disattento.
Il mio Team, i miei fratelli, i miei amici, i miei maestri. Bologna in primis, ma anche Sestri, Firenze, Livorno, tutti quelli che hanno speso una parola di incoraggiamento o di consiglio. Un uomo è il prodotto di ciò che subisce, e io da queste persone ho subito solo del bene. Senza il mio Team non sono NIENTE.
"No creonte, respeite seu mestre e sua academia"
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