"Lo vedo" disse lui.
"E vedi come, lungo questo muro, degli uomini portino suppellettili di ogni tipo, statue e altre figure di pietra e di legno oltre a oggetti vari fabbricati dagli uomini. È naturale che alcuni dei portatori si intrattengano a parlare, mentre altri tacciano".
"Una strana immagine presenti, e strani prigionieri!"
"Uguali a noi uomini! Perché, cosa credi? Esseri simili dapprima non vedono, di se stessi come degli altri, nient'altro che le ombre proiettate dalla luce del fuoco sulla parete della caverna che sta loro di fronte".
"E come potrebbe essere diversamente, se per tutta la vita sono costretti a tenere immobile il capo?"
"Ma che cosa vedono delle cose trasportate dietro di loro? Non vedono forse proprio questo, cioè ombre?"
"Che cosa, se no?"
"Se ora essi fossero in grado di parlare tra di loro di ciò che vedono, non credi che prenderebbero le ombre per oggetti reali?"
"Necessariamente"
"Ma che cosa accadrebbe, se quella caverna emettesse un'eco dalla parete che sta loro di fronte e alla quale guardano, ogni volta che parla uno di quelli che passano dietro di loro? Credi che essi riterrebbero che ciò che parla sia qualcosa di diverso dalle ombre che passano loro davanti?"
"No, affatto, per Zeus!"
[...Continua...]